Tab Article
180 giorni di un ministro al governo. Non un politico qualsiasi ma il nuovo volto dell'Europa. Osannato, desiderato e "glorificato" ma anche e soprattutto attaccato, criticato e denigrato da più fronti. È l'uomo del momento. Calzini colorati alla Arlecchino, magliette fradice di sudore, sguardo perso tra la folla e miliardi di selfie e strette di mano per sentire e respirare la gente. Il suo singolare linguaggio comunicativo ha cambiato il modo di fare politica, scosso l'establishment "nostrano", disturbato i poteri forti dell'Ue e riacceso la fiamma dell'ardore e della speranza in molti concittadini. Con Matteo Salvini la via di mezzo non esiste. O lo si ama alla follia o lo si odia come il peggior nemico sulla Terra. Dalle parole ai fatti, uno slogan che non è soltanto fumo negli occhi ma realtà concreta. Chiusi i porti, stop all'immigrazione di massa, via al decreto sicurezza e ruspe per gli edifici occupati abusivamente. Se la rischia il "ragazzo". Ci mette tutto: anima, faccia e corpo ma è anche consapevole che al suo fianco non c'è uno sparuto gruppo di facinorosi ma milioni e milioni di italiani pronti a "immolarsi" per lui al grido di "O capitano! Mio capitano!".